Esami di 1° livello

Diagnostica di 1° livello
 
La diagnostica di 1° livello in campo medico sportivo si avvale, essenzialmente degli esami resi obbligatori dai DD.MM. 18.02.1982  in tema di idoneità sportiva agonistica (tabelle A e B), 13.03.1995 in tema di idoneità sportiva agonistica degli atleti professionisti, 08.08.2014 in tema di idoneità sportiva di tipo non agonistico e dal D.M. 04.03.1993 in tema di tutela sanitaria dell’atleta disabile.
ECG DI BASE E DOPO SFORZO (Step test, cicloergometro, armoergometro)

Dopo la registrazione dell'ECG a riposo, si sottopone l'atleta al test da sforzo della durata di 3 minuti e che può essere effettuato:

1.TEST DELLO SCALINO (step test secondo montoye): L'atleta, in base alle proprie caratteristiche (statura, sesso) deve salire un gradino (da 30 a 50 cm) per 30 volte al minuto per 3 minuti.
2.TEST AL CICLOERGOMETRO: L'atleta, in base alle proprie caratteristiche (età e peso) deve pedalare ad un determinato carico in watt ad una frequenza di circa 70-75 pedalate al minuto per 3 minuti. Durante il test, vengono rilevate frequenza e pressione arteriosa, utili parametri di valutazione dello stato di efficienza cardiocircolatoria.

Alla fine della prova, sia per il test dello scalino che per quello al cicloergometro, viene registrato l'ECG con la misura della frequenza cardiaca dal 60" al 90" dalla fine dell'esercizio. Questo determina il cosiddetto IRI (Indice di Recupero Immediato): più basso è il valore della frequenza cardiaca misurata, migliore sarà il giudizio sull’efficienza cardiocircolatoria.
Per quanto riguarda la visita medica per gli sportivi professionisti, invece del test dei 3 minuti, è previsto il test ergometrico massimale (cicloergometro, treadmill) con la continua monitorizzazione del tracciato elettrocardiografico e della pressione arteriosa e l’ecocardiogramma con color doppler. Questi due esami rappresentano parte degli esami di 2° livello cardiologico entrati nella routine medico sportiva.
Per quel che riguarda la tutela degli sportivi disabili, il D.M. 04.03.1993 prevede, per quanto riguarda il test da sforzo, l’uso del gradino o del cicloergometro per gli atleti con l’uso degli arti inferiore, mentre l’uso dell’ergometro a manovella oppure a rullo per chi non ha l’uso degli arti inferiori. La monitorizzazione durante il test è continua e si limita ad uno sforzo che si attesta al massimo al 75% della FTM (frequenza teorica massimale).

3. TEST ALL’ARMOERGOMETRO (ergometro a manovella): Questo particolare ergometro è riservato ai portatori di handicap agonisti che non hanno l’uso degli arti inferiori: Il test può essere di tipo massimale o submassimale a seconda dell’età e dello sport praticato.

ESAME DELLE URINE

Tramite l'urina si eliminano dall'organismo i prodotti di scarto e l'eccesso di acqua o di sostanze che vi sono disciolte. Di norma, l’esame delle urine durante la visita medico sportiva si effettua con metodo colorimetrico analizzando le urine con le classiche strisce reagenti a 9-10 parametri. L’esame dura circa 60-90 secondi. Si immerge la striscia reattiva nelle urine e si confronta il colore dei parametri analizzati confrontandoli con quelli nel tubetto delle strisce. Si analizza il pH ed il peso specifico delle urine, ma molta attenzione va data anche ad altri utili parametri che valutano la eventuale presenza di sangue, proteine e glucosio nel campione analizzato e che possono essere espressione di una patologia che controindica provvisoriamente l’attività sportiva. 

SPIROMETRIA

Rappresenta l'analisi dei flussi espiratori captati attraverso una sonda alla quale è applicato un boccaglio monouso. I parametri di funzionalità respiratoria richiesti dai DD.MM. 18.02.1982, 13.03.1995 e 04.03.1993 sono:

1.       CAPACITA' VITALE lenta (VC) e forzata (FVC).
2.       VOLUME ESPIRATORIO MASSIMO/SEC (VEMS o FEV1)
3.       MASSIMA VENTILAZIONE VOLONTARIA (MVV) 

La Capacità Vitale (VC) rappresenta il contenuto polmonare cioè il massimo volume d'aria che può essere mobilizzato da una espirazione massimale preceduta da una inspirazione massimale.

Il Volume Espiratorio Massimo Secondo (VEMS o FEV1) è il massimo volume d'aria che il soggetto riesce ad espirare nel primo secondo di una espirazione forzata. Normalmente in un soggetto sano il rapporto fra VEMS e CV (indice di Tiffeneau) è intorno all'80%: cioè nel primo secondo di una espirazione forzata si dovrebbe espirare l'80% di tutta l'aria espirata (fase che può durare anche 2 o 3 secondi un tutto).

La Massima Ventilazione Volontaria (MVV) rappresenta la quantità di aria che si riesce a ventilare in un minuto. Per facilitare l'esame, si invita l'atleta a ventilare in maniera corposa in inspirazione ed espirazione per 12 secondi. Il risultato viene elaborato dallo spirometro che indicherà l'aria ventilata in un minuto. Alcuni apparecchi ricavano questo risultato dalla analisi in automatico degli altri parametri.

La finalità dell’esame spirometrico, con la misura dei volumi statici (CV, volume corrente, volumi di riserva inspiratoria ed espiratoria) e dinamici (VEMS,MVV), è quello di valutare l’integrità ed efficienza del sistema respiratorio. 

Lo studio si completa con altri utilissimi polmonari dinamici:
  • Picco espiratorio forzato (PEF): massimo valore del flusso espiratorio
  • Flusso espiratorio massimo (MEF)
  • MEF75 Massimo flusso calcolato quando il 75% della CV forzata deve essere espirato: indice di funzionalità delle grosse vie aeree 
  • MEF50 Massimo flusso al 50% CV forzata: funzionalità delle medie vie aeree
  • MEF25 Massimo flusso al 25% CV forzata: funzionalità delle piccole vie aeree